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di Claudia Ferrini
├ê da maramaldi attaccarsi agli errori di forma di antagonisti e avversari: una virgola fuori posto, un congiuntivo sbagliato, una frase latina errata. O anche a una citazione inesatta, a piccole contraddizioni, a una metafora non felice, a un non sequitur. Come abbiamo già notato, tutti noi prima o poi errori ne commettiamo, e quindi […]
di LPP
Siate sempre corretti e accorti. Ecco alcuni consigli in proposito che oltretutto serviranno per evitarvi querele e noie legali: – non dite mai “questo edificio è brutto” ma ” mi sembra che questo edificio sia brutto”. C’è una grande differenza tra una verità di fatto e un’opinione; – ricordatevi che è scorretto fare il processo […]
di LPP
Abitudine di snob, accademici e burocrati è tacere. Li criticate con osservazioni anche feroci e loro glisseranno. Li ridicolizzate sino allo scherno e loro staranno zitti. Raccontate le loro malefatte e, a meno che non possano ricorrere all’avvocato, non diranno una sillaba. Perche? Perche,non avendo argomenti, cercano di mostrare che voi non esistete affatto. Si […]
di LPP
Se volete fare il critico, mettete in conto polemiche, avversari e a volte nemici giurati. Per quanto in voi possa essere chiaro che si può essere benissimo amici di un architetto di cui non apprezzate l’opera, difficilmente vale il viceversa perche i progettisti si immedesimano talmente con i propri lavori da non ammettere giudizi negativi. […]
di LPP
Trasformare una marchetta riflessiva in un monumento a se stessi è quasi un ‘arte. A tal fine occorrono quattro ingredienti: la selezione dell ‘argomento, la selezione degli autori, la selezione dei contributi minori, la gestione delle immagini. Per illustrare meglio come ciò possa avvenire faremo riferimento a un caso-studio che ci sembra andare in tale […]
di LPP
Da che mondo è mondo si fanno marchette. Tre tipi sono ricorrenti: le simmetriche, le asimmetriche e le riflessive. La marchetta simmetrica o di scambio è un complimento, un elogio, un riconoscimento a chi ti ricambierà con una marchetta dello stesso genere. Serve a far apparire se stessi e il proprio alleato come più importanti […]
di LPP
Nella lingua trionfa l’uso. Motivo per il quale ci dovremmo assuefare a parole o modi di dire un tempo giudicati scorretti quali “a me mi”, “l’occhiale”, “il pantalone”. Pazienza, una volta abituati non ci faremo più caso: la volgarità diventerà il volgare. Sarà più difficile accettare l’uso di “piuttosto che” al posto di “oppure” o […]
di LPP
Una cosa o è o non è. Quindi per cortesia non scrivete mai un vero e proprio. E ‘ controproducente perche mostra la insicurezza di chi propone una immagine, una metafora, un concetto e allo stesso tempo ha paura che lo prendano troppo alla lettera. Ed è un modo di dire del tutto superfluo. Cosa […]
di LPP
Oggi più che mai se pensate di pontificare, vi sbagliate di grosso. Non che non lo possiate fare: non sono del tutto estinte le figure del vate e del magister elegantiarum che comunica dall ‘alto ciò che va e ciò che non va, ciò che è in e ciò che è out. Ma se così […]
di LPP