Se è la città ad essere la misura della significazione e ad avere un peso tanto straordinaria quanto complesso nella vita interpretativa degli uomini, chiediamoci allora quale sia il suo senso nell’era digitale e come la destrutturazione quantitativa e qualitativa subita negli anni recenti abbia influenzato i modelli interpretativi della nostra specie; come avviene la […]
di Felice Gualtieri
Per Pierce il triangolo semiotico della significazione è costituito dai tre capisaldi del segno, dell’oggetto e dell’interpretante; su questa triade regge tutto il mondo dei significati. Ma cosa significa interpretare? E come si costruisce un apparato di significati condivisi nel momento in cui ognuno di noi si avventura in interpretazioni? In questo caso non si […]
di Felice Gualtieri
Quando Marina Abramovic agli inizi degli anni ’70 iniziò i suoi esperimenti di performing art non era chiaro del tutto come il corpo, inteso da alcuni come l’unità concreta della persona e da altri come oggetto e campo di destrutturazione, sarebbe divenuto centrale negli sviluppi filosofici e nei settori principali della cultura Occidentale. Gli strutturalisti […]
di Felice Gualtieri
Per ogni momento gettato in discussioni sulla pianificazione urbana e sullo spazio pubblico, un residuo di speranza democratica viene risucchiata e travolta dall’era digitale. Premetto che la mia è una posizione ottimista; nel senso che non appartengo alla schiera dei tecno fobici e nemmeno a quelli che fanno un analisi datacentrica dell’evoluzione del web e […]
di Felice Gualtieri
L ‘attività creativa ha come presupposto (almeno dalla seconda meta del novecento) uno stretto ed indissolubile rapporto col mondo delle regole, e cioè con quel complesso sistema di vincoli che indirizzano e costringono l ‘attività di oggettivazione. Eppure di fronte al genio si ha (pressappoco all ‘unanimità) la sensazione di una potente ed immediata creazione […]
di Felice Gualtieri
Secondo le pubblicazioni specialistiche che studiano lo sviluppo urbano e i rapporti della città con quello che una volta era chiamato suburbio (penso per esempio alle analisi di Richard Florida, tanto per citarne uno tra i tanti) emerge una posizione dominante: il nostro futuro è centrale o comunque tendente alla concentrazione. Intanto Northland Center, nella […]
di Felice Gualtieri
Ivan Illich è sicuramente quello che, tra gli autori misconosciuti ed emarginati del secolo passato, più degli altri riesce a sorprendere il lettore per un pensiero cosparso da un diffuso senso di equilibrio e per una sincera ricerca del Vero. Che poi questa Verità sia stata da lui rintracciata lontano dagli apparati istituzionali e di […]
di Felice Gualtieri
Prima che le dinamiche post urbane si dispiegassero, alcune facoltà umane (come la voce per comunicare e gli occhi per guardare) appartenevano esclusivamente al dominio del corpo: detto in altre parole, per congiungere due punti A e B era necessaria una retta. Le tecnologie digitali, invece, plasmano uno spazio ubiquo: sappiamo che i due punti […]
di Felice Gualtieri
Nel 1970 il matematico inglese John Conway sviluppò un programma di automazione cellulare chiamato Game of Life. Quattro semplici regole, applicate ad una griglia di celle quadrate, realizzavano dinamiche simili a quelle di un sistema vivente. Pensare che un calcolatore inerte possa replicare le strutture della vita, risulta a prima vista sorprendente. Internet supera in […]
di Felice Gualtieri