Autore: redazione
pubblicato il 5 Maggio 2023
nella categoria Recensioni Testi
Gli autori: Filippo Lambertucci e Pisana Posocco, docenti di Architettura degli Interni e di Progettazione Architettonica e Urbana alla Sapienza, conducono ricerche, didattica e attività professionale sulle tematiche dello spazio come luogo dei comportamenti, dalla grande scala agli ambienti privati. Per Posocco si aggiunge la ricerca nell’ambito dei giardini pittoreschi, l’architettura turistica e di quella penitenziaria. Tra i saggi pubblicati per LetteraVentidue Lambertucci segnala Lo spazio dei Castiglioni, 2020. Posocco con Francesca Giofrè, Donne in carcere. Ricerche e progetti per Rebibbia, 2020 e, con Andrea Bruschi, Alfredo Lambertucci, 2022.
Il volume, oltre alla puntuale prefazione di Renato Bocchi, raccoglie alcune riflessioni degli autori e una serie di progetti e alcune realizzazioni non solo in Italia di sicuro interesse.
Gli interventi si pongono l’obiettivo di rileggere la funzione di un archetipo che possiede un passato ancestrale e supera la dimensione semplicemente iconico-simbolica che si individua in “un edificio con dentro una croce” per misurarsi con la tematica più vasta di “una chiesa che sembri una chiesa”. Lambertucci rammenta nel testo La forma del vuoto che, in questa semplice necessità, ritrova ciò che per Rudolf Schwarz e per Aldo Rossi rappresenta l’essenza stessa dell’architettura. In particolare, quella di esprimere attraverso l’organizzazione dello spazio il mistero di Cristo e della Chiesa. Lo spazio, che va oltre la forma in sé, deve essere il mezzo e la sostanza di un percorso progettuale che supera la descrizione o la rappresentazione del mistero e nel contempo è in grado di suscitarlo, trasformandolo in sangue e carne di Gesù. Non a caso viene evocata la Nota pastorale per la costruzione delle nuove chiese che si apre con una parte chiamata La chiesa come casa del popolo celebrante e nella progettazione dei nuovi complessi parrocchiali ci si riferisce proprio al tema della casa evocando le immagini iconiche della figura della capanna, della casa e del volume con il tetto a falde e, più in generale, al ricorso del pensiero per immagini tipico della chiesa. Oltre al ragionamento teorico inizia la carrellata di progetti e realizzazioni che avviene con il passaggio del testimone, tra Alfredo e il nipote Filippo, nel complesso parrocchiale del Santissimo Salvatore a Genzano di Roma dove la massa “cubica” della chiesa evoca l’addensarsi dei volumi nelle costruzioni nella campagna romana.
A seguire il complesso parrocchiale San Giuseppe Sposo di Maria Vergine realizzato a Pavona, Albano in un tessuto urbano sviluppato senza regole e convulsamente dove la chiesa si affaccia sull’unico spazio aperto, “una piazza di noma ma non di fatto” perché non sviluppa alcun rapporto con attività o servizi e neppure con edifici dell’intorno. In risposta alla situazione esistente la chiesa è concepita come un insieme di volumi che avvolge l’aula liturgica e invita lo sguardo a compiere un percorso ricco di suggestioni grazie anche al fatto che l’ingresso nella corte esibisce un elemento monumentale di rara pregnanza rappresentato dalla cappella feriale. Anche altri i volumi dell’opera si esprimono in un linguaggio contemporaneo e mostrano dettagli attentamente studiati.
Le altre chiese presenti nel volume attestano capacità progettuali e ampia visione architettonica.
In copertina: Filippo Lambertucci Pisana Posocco, Spazi per il sacro, Letteraventidue, p. 192 con numerose immagini in b. e n. e a colori € 18.00.