Autore: Marco Ermentini
pubblicato il 20/12/2022
nella categoria Farmacia di Marco Ermentini
Il pensiero del nostro tempo è concentrato sul soggetto. Anche l’architettura si è a lungo fondata su questo, ma ora è cambiato tutto. Il digitale ha di fatto abbandonato il soggetto che è divenuto progetto. Non siamo più gettati nel mondo con un destino stabilito ma siamo progetti che progettano. Forse dovremmo osare maggiormente con la teoria e la pratica architettonica, ma la consuetudine dello stile globale ce lo impedisce. Forse dovremmo spostare l’attenzione dall’Io alle cose lá fuori. Meno Io significa più mondo. Forse la crisi dell’architettura va attribuita all’espulsione dell’altro. Architettura significa vita. E vita significa rinunciare al piacere del sé. Così, la nuova generazione ha capito che il nuovo ruolo dell’architetto è quello di rovistare il mondo, volgersi affettuoso verso le cose quotidiane e raccontare la loro storia. Forse chissà, stiamo assistendo a un nuovo inizio?