Autore: Arcangelo Di Cesare
pubblicato il 30/09/2022
nella categoria Cronache e storie di Arcangelo Di Cesare
La presentazione del Museo di Stato della Florida costruito a Gainesville mi fa scoprire l’opera di un valido Architetto Americano, audace, innovativo e molto fantasioso.
Nei suoi progetti combinava il personale credo nell’architettura moderna con le lezioni apprese osservando le costruzioni delle civiltà antiche e interpretava al meglio lo spirito dei luoghi con una sua personale sensibilità ecologica.
Esplorando le sue prime influenze possiamo rilevare la familiarità infantile dell’Architetto con i siti dei villaggi pre-colombiani e con l’archeologia; successivamente e, complice il servizio militare nel Pacifico, l’Architetto studiò le strutture antiche di Guam e il lavoro di progettazione svolto in Giappone da Frank Lloyd Wright.
Tornato in patria entrò in contatto con quella che era la fucina del Modernismo Americano: Paul Rudolph e la Graduate School of Design di Harvard. Solo dopo questa esperienza si trasferì in Florida, a Jacksonville, per iniziare la propria carriera fondata su tre valori universali: la forza e l’esempio della storia costruita, la comprensione della psiche umana e l’intelligente comprensione del luogo. Negli anni in cui l’Architetto iniziò ad interpretare il primitivo ambiente costruito non si parlava ancora di resilienza e sostenibilità, per cui possiamo considerarlo come un precursore dei primi pensieri legati alla progettazione ecologica.
Fu tra i pochi che cercò di ampliare l’eredità di due grandi Architetti Americani: Wright e Kahn;
del primo utilizzò il tema dell’orizzonte per la costruzione di un rifugio e di una prospettiva per coloro che dimorano quello “spazio interiore” come principio ordinatore delle opere domestiche, del secondo studiò il linguaggio tettonico del calcestruzzo gettato in opera e prefabbricato, capace di creare quelle masse e quelle ombre al servizio degli spazi serviti e degli spazi pubblici.
Considerava “il design residenziale come la specialità più rigorosa e più esigente della professione di architetto”; definire gli spazi vitali dei clienti, comprendere il loro modo di vivere e percepire le loro esigenze, erano temi che solo un bravo Architetto poteva svolgere.
Per questo realizzò alcune case che ancora oggi restano iconiche nel paesaggio americano.
Il nostro bravo Architetto era William Morgan.