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CRONACHE E STORIA – FEBBRAIO 1972 – di Arcangelo Di Cesare

CRONACHE E STORIA – FEBBRAIO 1972 – di Arcangelo Di Cesare

Autore: Arcangelo Di Cesare
pubblicato il 22 Marzo 2022
nella categoria Cronache e storie di Arcangelo Di Cesare

Questa cronaca è dedicata ad un personaggio che ha collaborato con tre importanti personalità del novecento: Walter Gropius, uno dei fondatori del Bauhaus e di quel funzionalismo tedesco capace di influenzare il linguaggio architettonico del dopoguerra, Pierluigi Nervi, il grande strutturista Italiano che modellava il cemento armato come un grande scultore e Giacomo Balla, uno dei massimi esponenti del Futurismo italiano.

Scrisse il suo primo libro nel 1955 su Raimondo D’Aronco, figura singolare di Architetto capace di superare con lo sguardo i confini dell’epoca a cui apparteneva, per anticipare il suo mondo fatto di edifici di nuova concezione e di autentico valore.

Fu appassionato studioso della natura e delle forme organiche, che esplorava avidamente per applicarli nei propri progetti, aiutato da una mano capace di realizzare disegni meravigliosi.

Possiamo considerarlo il pioniere della progettazione bioclimatica; pubblicò, negli anni 70, un libro dal titolo “L’ecosistema Urbano” che aprì il mondo dell’architettura alle tematiche ambientali coinvolgendo in maniera interdisciplinare professionisti specializzati in vari campi.

Fu attratto dallo spazio “cavo” e dalle forme per “sottrazione” e studiò i villaggi rupestri di Matera, della Cappadocia e del centro America; raccolse queste sue ricerche in un libro originale dal titolo ”L’architettura delle caverne” che ricevette il premio della critica internazionale.

Progettò con l’amico di sempre, l’ingegnere Sergio Musmeci, il grattacielo elicoidale, insuperato progetto capace di risolvere con leggerezza l’eterno problema delle spinte orizzontali con una quell’intuizione “futurista” della spirale elicoidale.

Tra gli altri fece tre progetti memorabili: quello per la Biblioteca di Alessandria d’Egitto nel 1989, un colosseo moderno con una doppia parete capace di illuminare l’interno e schermare dai forti raggi solari egiziani, il Museo dell’Acropoli del 1990, con il magnifico piano inclinato inciso solo “dall’occhio” da cui ammirare la collina sacra del Partenone e quello dell’opera di Cardiff del 1994, che nonostante fosse il miglior progetto, vide trionfare una giovane Zaha Hadid.

Manfredi Nicoletti è stato un architetto dotato di un grande talento, vivo, repentino e pragmatico capace sempre di riconoscere il merito e la lealtà.