Autore: Zaira Magliozzi
pubblicato il 12/04/2021
nella categoria Corrispondenze... di Zaira Magliozzi
Chicago, la terza più grande degli Stati Uniti dopo New York e Los Angeles, è sicuramente nota ai più per essere stata la città di Al Capone, del Blues e punto di partenza della mitica Route 66, la mother road più famosa al mondo. Eppure questa città, nel nord dell’Illinois, vicina ai grandi laghi americani, è molto più di questo e non ha nulla da invidiare ad altre città statunitensi. Dopo l’esteso incendio del 1871 ha saputo ricostruirsi puntando tutto su architettura, arte, bellezza e qualità dello spazio pubblico. Nel solo quartiere del Loop, cuore pulsante di Chicago affacciato sul lago Michigan, a poca distanza si trovano opere d’arte urbana di Picasso, Kapoor, Calder e architetture di Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright e Frank Gehry. Un museo a cielo aperto da scoprire lentamente, a piedi o in bicicletta, tra i celebri food truck che spopolano all’ora di pranzo. A questo nutrito panorama si è aggiunto, il 12 gennaio del 2021, l’opera permanente dell’artista e attivista Olafur Eliasson. Una grande tela urbana, un muro alto 9 metri e largo 18, che costeggia uno dei lati della celebre Willis Tower, inaugurata nel 1973 su progetto dei SOM, su Jackson Blvd, proprio nel Loop. Questo grattacielo, con i suoi 443 metri, oltre a essere il grattacielo più alto di Chicago lo è stato anche di tutti gli Stati Uniti fino a che, nel 2014 è stato superato dal One World Trade Center di New York, torre alta 541 metri, realizzata vicino all’area un tempo delle torri gemelle. “Atmospheric wave wall” è il nome scelto dall’artista danese-islandese per questo mega pattern ispirato all’imprevedibilità del tempo, tipica di Chicago. 1963 piastrelle metalliche creano un disegno mutevole e cangiante, dal blu al verde, e ricordano la superficie vibrante del lago Michigan e del Chicago River. La prima opera di Olafur Eliasson a Chicago. Per realizzarla si è ispirato alla tassellatura di Penrose, uno schema geometrico basato sulla sezione aurea. Il risultato appare regolare e irregolare allo stesso tempo, cambiando continuamente in base al punto di vista. Un’opera d’arte che cambia con il variare delle luci e dà un tocco di colore a uno dei simboli della città. Proseguendo a piedi su Jackson Blvd, in direzione Lago Michigan, si arriva poi a uno dei musei più celebri al mondo: il Chicago Art Institute noto per le collezioni di impressionisti e post-impressionisti, dove l’architetto italiano Renzo Piano ha progettato la nuova ala inaugurata nel 2009. Chicago, tra Arte e Architettura, in totale armonia, è una città perfettamente a misura d’uomo dove fare un’esperienza profonda e coinvolgente della Bellezza al suo stato più puro e contemporaneo.