Autore: Daniel Screpanti
pubblicato il 29/08/2018
nella categoria Luoghi comuni di Daniel Screpanti, Parole
Ginevra, 14 agosto 2018 - Dormire è impossibile, stanotte. Deve tornare Superba. Perché Genova sta sopra il mare. Perché noi genovesi, i gabbiani li vediamo volare dall’alto. Sono un Nobel per l’architettura. Un progetto in più, lo devo alla mia città. Questa volta è necessario. Ma poi, regalandolo, mi diranno di tutto. Soprattutto i colleghi. I progetti gratis non si fanno. Occorre un concorso, internazionale, aperto a tutti. Ma la politica non le vuole troppe complicazioni. Non importa. Non importa. Noi genovesi, i gabbiani li vediamo volare dall’alto. Devo fare con convinzione un progetto. La città deve ritrovare orgoglio e riscatto. Per questo motivo il nuovo ponte deve avere per forza dei tratti genovesi. E l’Italia? Sono anche un Senatore a vita. Non devo dimenticarlo. Tutti si aspettano qualcosa da me. Forse dovrei proporre un altro piano. Questa volta per le infrastrutture. Ma non ci sono più i soldi per fare una fermata del bus, in una delle tante periferie a cui avevano assegnato i fondi del bando... che senso avrebbe? Magari dovrei puntare più in alto. Parlare a tutto il mondo. Ma di cosa? Del degrado dei ponti? Della loro manutenzione? Del fatto che non sappiamo tutto? Della necessità di andare a fondo, nelle cose? Del valore che ha la precisione scientifica? Forse dovrei semplicemente raccontare quello che mi han detto gli amici americani. Gli Stati Uniti hanno 600mila ponti, e in 32 anni hanno avuto ben 1062 collassi. In Italia non abbiamo questi numeri. Eppure cediamo al fatalismo. All’opinionismo. Piuttosto che inseguire il fare. L’eccellenza del fare. No, il Ponte sul Polcevera non era un ponte qualsiasi. Univa Levante e Ponente, la città storica e l’anima operaia e industriale di Genova. A Ponente, io ci sono nato e vissuto. E poi il ponte è anche la credibilità dell'Italia. La sua identità. Io so cosa vuole la mia gente. La mia gente vuole solo la speranza della ricostruzione. Un cantiere, un ponte. Alle politiche e alle ideologie ormai non crede più nessuno. Io, prima di essere un architetto di successo, e un politico improvvisato, sono un genovese e un italiano. La mia città sarà ancora Superba. Perché Genova sta sopra il mare. Perché noi genovesi, i gabbiani li vediamo volare, dall’alto. Riferimenti