presS/Tletter

presS/Tletter

La cultura del semaforo – di Guido Aragona

La cultura del semaforo – di Guido Aragona

Autore: Guido Aragona
pubblicato il 12/04/2017
nella categoria Diagonali di Guido Aragona, Fuoco Amico di Guido Aragona

  Non so se voi, negli svariati minuti, giornate, in cui siete stati fermi ad un semaforo insieme a tante altre persone, abbiate mai pensato se cosa succederebbe se il semaforo non ci fosse. Io l 'ho fatto. E in quelle settimane o mesi di attesa, ho infine concluso che, salvo per particolari incroci e per certe ore, il traffico sarebbe stato migliore. Più fluido, più sicuro (ci si accosterebbe all 'incrocio a minor velocità), con minori scarichi inutili. Migliore, appunto. Non sono stato il solo a pensarlo, peraltro. Napoletani a parte, sembra che questa idea sia stata già applicata con successo in alcuni centri urbani, che alcuni studi stiano avvalorando questa tesi che può apparire, di primo acchito, balzana. Per non parlare delle ricerche più avanzate sugli incroci smart (che tuttavia sono una versione tecnologicamente avanzata del semaforo). Il fatto è che nel nostro cervello è sempre più radicata la cultura del semaforo. Questa strana concezione che l 'individuo, nella collettività, determinerebbe danni essendo irresponsabile e incapace di regolarsi da se in modo opportuno, e che dunque sia sempre necessario che venga limitato da regole decise a monte, e attuate tramite macchine, o zelanti burocrati. Queste regole di fatto sostituiscono Dio, sono a priori, con la differenza che non ammettono ne il libero arbitrio ne eccezioni, in nessun caso. L 'uomo è al suo servizio, non viceversa. E siccome i casi sono tantissimi, e le eccezioni ragionevoli pure, queste regole assumono proliferazioni a spirale, sempre più mostruose, volte a definire minuziosamente il lecito e l 'illecito per quanto possibile, fino ad arrivare all 'intimo del comportamento nella vita delle persone. E ' senz 'altro collegata a questa mentalità quella che ha portato probi cittadini a fermare una ambulanza, colpevole di andare contromano. Così come quella che porta ad avere incroci affollati con tutti i veicoli fermi per molti secondi, perche inspiegabilmente tutti hanno il rosso e nessuno si può muovere. Siamo talmente immersi in questa cultura del semaforo da non rendercene conto. Dobbiamo cercare di avere meno semafori: sia nelle strade, che nelle leggi. Ma prima, soprattutto, anche nella nostra testa di uomini e progettisti. In copertina: Pierre Vivant, Traffic light tree- Foto William Warby from London, England - Traffic Light Tree, CC BY 2.0