Le 7 invarianti per essere alla moda – di Mauro Andreini
Le 7 invarianti per essere alla moda – di Mauro Andreini
Autore: Mauro Andreini
pubblicato il 17/04/2016
nella categoria BAR SPORT di Mauro Andreini, Parole
- La FORMA deve essere informe e assomigliare seppur vagamente ad un posacenere, ad una scultura o ad un suppellettile, ad un elemento antropomorfo o di natura vegetale. Mai evocare la forma della casa o del palazzo così come concepiti negli ultimi 50 secoli. Concepire l 'architettura come una scultura abitabile, come un insieme di piani piegati, pendenti e sghembi, di bell 'aspetto.
- Le finestre vanno spruzzate casualmente sulla FACCIATA, guai a regolarizzarle in modo seriale. Far assomigliare le facciate il più possibile alla trama delle tovaglie ricamate a mano dalle nonne. Fare rampicare a caso in qualche parte della facciata un po ' di vegetazione e qualche alberello nelle terrazze. L 'importante che siano verdi il giorno dell 'inaugurazione.
- Evitare riferimenti tipologici o semantici al PASSATO, tantomeno alla Tradizione. Inventare sempre qualcosa di nuovo ed eclatante. Rifuggire dall 'ideare cose semplici e normali. Aver paura della normalità che quasi sempre è troppo banale.
- Dare prova, ogni volta, del proprio talento creativo mirando all 'ORIGINALITA '. Inventare non Innovare. La moda non è moda se non azzera tutto il passato e va contro la Vecchia Accademia per sostituirla con qualcosa che diventerà presto Nuova Accademia.
- Non preoccuparsi affatto del rapporto col CONTESTO, anzi cercare con il proprio colpo di lapis di donarle valore e genius. Concepire la città nuova come un agglomerato, seppur scoordinato, di singolarità ed unicità. Come insieme di oggetti firmati. Concepire l 'edificio come indifferente al contesto. Il contesto è una cornice alla propria creazione.
- Evitare nel progetto gli SPAZI VECCHI ed ormai inutili come le piazze, le strade, le corti, i vicoli, gli slarghi e le finestre comunemente intese.
- Concepire il progetto in funzione della CRITICA e mai in funzione degli abitanti, quindi strabiliare con il rendering anche rappresentando cose che non staranno mai in piedi. Descrivere i propri progetti con parole forbite, inusuali e criptiche in modo da non essere compreso da tutti. Il rischio delle parole semplici è infatti quello di essere compresi e scoperti. E l 'architetto, per il suo bene, non deve affatto farsi comprendere ne scoprire.