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Se il futuro non abita più qui – di Gabriello Grandinetti

Se il futuro non abita più qui – di Gabriello Grandinetti

Autore: Gabriello Grandinetti
pubblicato il 13 Marzo 2016
nella categoria Parole

I cento interrogativi sottesi nell'opera THE FUTURE OF ARCHITECTURE IN 100 BUILDINGS titolo originale del libro di Marc Kushner, edito da Rizzoli nella traduzione di Daniele Didero :<< La forma del futuro, cento edifici che cambieranno la nostra vita >> promettono, come in un manuale, altrettante rapide risposte. L'autore, già fondatore della piattaforma online ARCHITIZER condensa il suo itinerario, attraverso piccole e grandi opere di architettura contemporanea, in undici sottoinsiemi paradigmatici: Luoghi estremi o Reinventare - Star meglio- Pop-Up - Mutaforma - Guidare - Edilizia naturale - Un riparo dalla tempesta - Restringersi oCatalizzatori sociali - Avanzamento veloce. Il messaggio che passa, al fine di riconnettere il pubblico con l 'architettura per Marc Kushner è di alimentare una discussione globale attraverso i social media sollevando domande cruciali sul futuro dell 'architettura e dell 'influenza che esercita sui nostri comportamenti sia per le implicazioni sociali che ambientali :<< Trascorriamo il 90% della nostra vita al chiuso (ÔǪ) ma è sufficiente che iniziamo a chiedere di più ai nostri edifici>>. Quelle opere, appena realizzate, in questo campionario compilato in consonanza con il clima e le variabili espressive dell'architettura odierna , dei suoi caratteri innovativi messi in campo dalle tecnologie emergenti, sembrano sospendere, per il nostro autore, una mancata consegna di intelligibilità. Un appello che assume i contorni non dissimili di una trasposizione letteraria che sembra discendere da Paul Valery nel suo Eupalinos, o l'architetto. In quel dialogo tra Fedro e Socrate, si rievocano i precetti ante litteram dell'architetto Eupalino di Megara :<< Non hai osservato, andando per la città, che tra gli edifici che la popolano alcuni sono muti altri parlano e altri ancora, i più rari, cantano ? E non dalla loro funzione, ne dalla loro configurazione generale sono essi animati a tal punto o ridotti al silenzio: e un fatto del genere è in relazione con il talento del costruttore o col favore delle Muse>>. Per effetto di un paradosso Marc Kushner compie un'acrobazia didascalica nel porsi domande di fronte ad edifici nient'affatto muti chiedendosi: Il brutto può essere bello? - Un 'architettura equilibrata deve restare con i piedi per terra? o L 'architettura può ricorrere a Crowdsourcing e Crowdfunding? o ├ê possibile prendere il sole sottoterra? o Un piccolo alloggio può essere una grande casa?- Un edificio può purificare l 'aria?... Lungo il nastro trasportatore della capsula di osservazione di Marc Kushner che inquadra scorci del tutto estranei all 'insignificanza, siamo in grado di percepirne la funzione di veri catalizzatori urbani, consapevoli tuttavia che spostando solo di poco quel punto di vista è facile imbattersi nell 'intersezione con la pervasiva banalità dello sprawltown dominante .