Autore: Gabriello Grandinetti
pubblicato il 28 Settembre 2015
nella categoria Parole
A prima vista il PALAZZO ITALIA appare subito come un autentico Landmark nel panorama del Sito Espositivo di Expo 2015. E ' bianco come un White Cube, ma prende subito le distanze da apparentamenti tardo modernisti. Difatti non sfigurerebbe su un isolato contermine alla Cooper square di Manhattan a N.Y. proprio di fronte alla New Academic Building di Thom Mayne. Posto al crocevia del Cardo e del Decumano, i corridoi visuali interpreti del Castrum Romano sin dalla prima stesura del Masterplan, l 'edificio espone un involucro di orditi e trame cementizie ispirate a morfologie vegetali che avvolgono tutte le superfici esterne ed interne compenetrandosi in un continuum texturizzato nella labile scansione dei pieni e dei vuoti. Fatte le dovute parametrazioni , l 'architettura dello studio romano NEMESI & PARTNERS non si sottrae a un gioco di similitudini con lo stadio Bird 's Nest di Pechino, per come riportato da alcune interviste, che appaiono fin troppo scontate. Piuttosto invece sembra evocare la morfologia di uno stupefacente apparato radicale sottoposto ad una germinazione forzata nel calco di un cachepot ( 60 x 60 x 35 mt ) che non ne ha tuttavia impedito la proliferazione di radici radenti e la crescita di intrecci e ramificazioni fino alla fronda apicale che svetta sulla copertura a vela fotovoltaica dell 'edificio. Mentre per ultimo, a pochi passi da questa foresta pietrificata riemergono radici avventizie proprio dallo specchio d 'acqua della Lake Arena , dando luogo a quella speciazione dell ' ALBERO della VITA, l 'icona di EXPO 2015 . Ramificazione per eccellenza sottratta ad un glossario di Species Plantarum che la teoria evoluzionistica sembra ricondurre ad una tassonomia vegetale ibridatasi con la Land Art , il Design, la ScenografiaÔǪ e le suggestioni michelangiolesche di Piazza del Campidoglio. La grande lobby, che convoglia il transito di ingresso che si snoda su agili passerelle mobili che raggiungono i cinque piani sovrastanti , cattura il riverbero della luce solare filtrata dall 'inerzia termica del complesso sistema High- Tech del compluvium - lucernario che domina la scena. La partitura funzionale dell 'edificio si articola nei blocchi angolari, distinti per quattro macro funzioni : Uffici, Auditorium, Sale riunioni e la caleidoscopica Area Espositiva dove si concentrano dispositivi Story Telling trans mediali , ovvero l 'edificio narrativo che attraverso le rutilanti immagini digitali della Sala degli Specchi accompagna i visitatori lungo un viaggio esplorativo tra i Tòpoi del Locus Amoenus del Belpaese. E ' possibile un mondo senza Italia? Ci si domanda davanti al diorama del Mediterraneo che ha omesso lo stivale. La Texture è il punto di forza della complessità autoreferenziale dell ' edificio che esprime, segnatamente alle risorse tecnologiche impiegate, le potenzialità del Made in Italy . L 'involucro che riveste l 'intero edificio è costituito da 900 pannelli diversi originati da forme uniche derivate da una mappatura digitale di singole unità cementizie colate nei casseri , e infine assemblate su una struttura portante in acciaio zincato e C.A. Il composto è in cemento fotocatalitico I.Active Byodinamic, brevetto del Centro Ricerche i.lab Italcementi sviluppato al Kilometro Rosso in linea con la tendenza a sviluppare ricerca nel campo dei materiali ecosostenibili , e ha caratteristiche prestazionali ad emissione zero . Un processo fotovoltaico che fa decadere le componenti di inquinamento (CO2) rendendole inerti. Il cemento biodinamico è additivato all '80% ad aggreganti riciclati della lavorazione di marmo bianco di Carrara che ne garantisce una notevole qualità tattile superficiale. Dall 'Arengario alla Torre Velasca ,da cui discendono i caratteri fondativi del palazzo moderno meneghino , Palazzo Italia con il brusio della sua folla desiderante che gremisce la Hall, ci è parso echeggiare la concitazione di quella calca milanese dipinta il secolo scorso da Boccioni nell 'opera pre futurista Rissa in Galleria. Una forza di attrazione che si estende a un pubblico trasversale di curiosi rosiconi, ma soprattutto per coloro che si ritrovano per condividere la percezione che ce l 'abbiamo fatta. Il Palazzo Italia non sarà smontato après la foire . Resterà , intonso testimone di un futuro di la da venire per una superficie laboratorio di un milione di mq. Ma è auspicabile che nuovi germogli innestino sul terreno degli eventi, al di la dei lasciti materiali e immateriali di Expo 2015, la transizione a scommettere fin da ora anche sul suo domani.