Autore: Diego Barbarelli
pubblicato il 22 Aprile 2014
nella categoria Giovani Critici 2014, presS/Tcontests
Testo inedito
Una riflessione sulla città contemporanea nasce dall ‘esigenza di definire delle pratiche d ‘intervento utili alla gestione di una realtà urbana. Seguendo il pensiero di studiosi delle varie discipline quali la composizione e l ‘urbanistica, bisogna assumersi la responsabilità di analizzare una pratica urbana utile alla gestione delle realtà conflittuali, senza voler entrare nel merito di burocrazie, a volte caotiche, ma semplicemente seguendo l ‘aspetto sociale e urbanistico di un intervento.
Un riflessione generale su quelle che sono le pratiche urbane contemporanee, alla ricerca di una soluzione che possa infine risolvere le problematiche delle città: Agopuntura Urbana.
Durante lo studio delle dinamiche, che portano alla formazione di un tessuto urbano, spesso veniamo a conoscenza di realtà malate frutto della continua evoluzione della città. Il progresso, in ogni suo campo, ha anche determinato un ‘evoluzione del comportamento sociale: ci troviamo spesso all ‘interno di una frenetica rete d ‘idee e di cambiamenti.
La strategia dell ‘Agopuntura Urbana proposta da Jaime Lerner ci fornisce le soluzioni per risolvere il corpo urbano e la sua visione olistica, le analisi, lo studio e le conseguenti soluzioni, le quali, non sono da ricercare nella complessità ma piuttosto nella semplicità degli interventi: un ‘oculata riqualificazione che metta in primo piano le necessità della collettività.
Le città non sono il problema, sono la soluzione.|1|
Nell ‘incontenibile serie di eventi, che hanno caratterizzato l ‘ultimo secolo, ritroviamo una realtà che ricerca soluzioni: la società vuole soluzioni per migliorare le realtà sociali contemporanee all ‘interno del proprio panorama urbano. Una strategia d ‘intervento che, attraverso una gestione oculata delle preesistenze, delle dinamiche sociali e delle possibilità urbane del sito, interviene puntualmente su un panorama che risente di un disagio, di una malattia che deve essere sanata. Interventi puntuali diventano il generatore delle nuove dinamiche urbane e sociali.
La memoria storica della città moderna si propone a noi fruitori contemporanei come un bagaglio di idee e progetti che hanno conformato una realtà urbana frammentaria e priva di identità. La riqualificazione e i nuovi progetti urbani contemporanei per le città nascono dall ‘esigenza di una ripresa degli insediamenti al fine di dare un nuovo spessore alla dimensione urbana. La rinascita parte da una nuova gestione della città che, pur basandosi su un concetto di territorio urbano uniforme, deve nascere da esigenze specifiche e puntuali delle aree disagiate che ne conformino la scena.
La città contemporanea risente delle problematiche sorte dalla gestione razionale del territorio, dalle politiche economiche dell ‘industrializzazione moderna. Una città ereditata che, scontrandosi con i problemi emergenti della società contemporanea, risente di un degrado sociale ed urbano che deve essere riqualificato. Nelle realtà urbane contemporanee non è più sufficiente una ordinaria pianificazione a causa delle problematiche variabili che le attuali città si trovano a gestire quotidianamente.
Le dinamiche di aggregazione sovra comunali e regionali, il sovradimensionamento della gestione delle risorse, le nuove dinamiche dei processi di comunicazione dei nuovi media, i nuovi poli industriali, la rivalutazione delle zone marginali, la razionalizzazione delle aree conseguenza della zonizzazione, tutti i processi contemporanei di aggregazione e persino le polemiche ecologiche o eco sostenibilità e risorse o hanno generato un nuovo interesse per quelle che sono le dinamiche di gestione delle realtà urbane aprendo il dibattito su quelli che sono i principali nodi da sciogliere per una riqualificazione puntuale della città.
Una strategia urbana che non diventa risolutiva e totalitaria ma che attraverso una serie di micro interventi ed una gestione oculata delle risorse urbane ed umane vada a sanare le aree disagiate.
Lo spazio diventa quindi un soggetto con il quale dialogare. Un soggetto che, se malato, deve essere curato con delle pratiche o mediche – ponderate, con gesti oculati che vadano a risanare le aree in degrado e che vadano a ricucire le ferite che la storia ed i fruitori hanno inciso sulla città. La sovrapposizione delle due scale, micro e macro, diventa importante al fine di avere una conoscenza chiara del manufatto urbano e delle dinamiche di aggregazione dei cittadini: partendo dall ‘isolato si raggiunge la scala metropolitana così da gestire tutte le realtà della città.
La visione totalitaria urbana non passa in secondo piano ma diventa uno strumento della pianificazione. Attraverso una visione olistica del corpo urbano, in un parallelismo con il corpo umano, la gestione delle sue parti e la riqualificazione di micro aree vuole essere un nuovo punto di partenza dal quale intervenire.
Avvicinandosi alla pianificazione di Oriol Bohigas, attraverso il controllo di un progetto urbano che sia in ultima analisi totalitario, la gestione per parti diventa una strategia urbana che nasce dalla volontà di gestire le aree disagiate e/o marginali che conformano il territorio urbano. L ‘aggiunta della micro scala d ‘intervento diventa così un valore aggiunto per una nuova pianificazione oculata, la quale, risanando piccole porzioni del territorio comunale, vuole infine riqualificare l ‘intera regione metropolitana d ‘intervento.
Occorre un grande sforzo per gestire il caos prodotto dai cambiamenti evolutivi della collettività e della città. Un grande sforzo contro la funzione entropica, da assecondare ma da gestire come una questione che ragiona in funzione del tempo e della collettività; un management che si sviluppa dalla micro scala delle punture sociali.
I cittadini diventano quindi i protagonisti, non soltanto gli spettatori, ma gli interpreti dello spettacolo attorno ad una scena sociale; consumatori e fruitori dello spettacolo che si ripete lungo i nostri territori. Una fiduciosa attenzione riposta negli individui, che sono ritenuti capaci di modificare le proprie condizioni di vita e il proprio ambiente.
Polemiche attuali di gestione e sostenibilità delle città richiedono nuove soluzioni d ‘intervento che siano efficaci e sostenibili. Attraverso una gestione per parti – punture – la strategia d ‘intervento diventa una soluzione efficace e rapida per rivalutare il concetto di città. Non solo l ‘analisi dei luoghi ma anche uno studio più approfondito delle dinamiche che permettono lo sviluppo delle realtà sociali. Non un semplice processo di pianificazione, il quale per preciso che sia non determina trasformazioni immediate, ma piuttosto una scintilla che scateni un risveglio all ‘interno della città, una reazione chiara e immediata che comporti un cambiamento culturale oltre che urbano.
Un ripensamento generale su quelle che sono le pratiche urbane contemporanee, alla ricerca di una soluzione che possa infine risolvere le problematiche delle realtà malate frutto della continua evoluzione della città, considerando l ‘aspetto sociale degli interventi, come metro di giudizio per una riqualificazione che sia a misura di cittadino, così da ripristinare l ‘identità sociale propria delle aree urbane. Viene definito quindi un intervento che sia in grado di gestire le città delle reti, le nuove città globali, all ‘interno di una frenetica rete d ‘idee e di cambiamenti, un ‘evoluzione del progresso che, in ogni suo campo, determina un ‘evoluzione del comportamento sociale. Una strategia indicativa che ricerca soluzioni per riqualificare i sistemi urbani proponendo uno scenario d ‘analisi più ampio del consueto, che pone le sue basi sulla ricerca sociale, ecologica, urbana e compositiva dei luoghi, al fine di migliorare le realtà sociali contemporanee.
Note:
1. LERNER Jaime, Cities are not problems, they are solutions. in ┬½City Futures. Architettura design tecnologia per il futuro delle città┬╗, Atti della Conferenza internazionale CityFutures 2009 organizzata da SITda e da MADE expo, Milano 4 e 5 Febbraio 2009, a cura di Lorenzo Matteoli e Roberto Pagani, Editore Ulrico Hoepli, Milano 2010, pp.265-272
DATI PERSONALI:
Nome: Andrea
Cognome:Falco
Data e luogo di nascita: 09/03/1985, Castel San Pietro Terme (Bo)
Professione: Architetto