Autore: Christian De Iuliis
pubblicato il 11 Dicembre 2012
nella categoria L'Architemario di Christian De Iuliis, Parole
Quando al corso di progettazione architettonica del quarto anno, l ' insegnante chiese agli studenti stranieri di progettare il loro intervento nel centro di Napoli, ispirandosi alle tipologie e alla maniera costruttiva del luogo, probabilmente non immaginava cosa le avrebbe proposto uno studente tedesco. Quando fu il momento di cominciare a pensare alla forma del nuovo oggetto architettonico, il teutonico provò ad immaginare tettoie precarie, corpi aggettanti e grandi finestrature. Era il segno evidente delle centinaia di corpi di natura abusiva che aveva osservato intorno a se.
Era quella la cifra architettonica più evidente di quel luogo, perchè dobbiamo ignorarla ? chiese stupefatto il biondo studente tedesco. In ogni libro di teoria dell 'architettura troverete nozioni sulla tipologia della casa a corte, su lotto lungo, aggregata, a torre eccetera, ma non troverete mai un capitolo su La Casa Abusiva, è questo, dal punto di vista didattico e culturale, non è giusto.
E ' giunto il momento di corrispondere la doverosa stima all 'edilizia abusiva. L 'illegalità dell 'azione non può oscurare la dignità tecnica del gesto. Inoltre non possiamo ignorare la mole del fenomeno poiche la sua diffusione è talmente ampia che La Casa Abusiva fa oramai parte integrante del paesaggio urbano.
Pur non può essendo ancora in grado di elevarsi al grado di architettura, la perizia costruttiva, la celerità dell 'esecuzione e le caratteristiche tipologiche de La Casa Abusiva, così precisamente definite, ne fanno un prototipo dell 'abitare contemporaneo.
Di seguito alcuni brevissimi cenni tecnici su La Casa Abusiva.
Per definizione, La Casa Abusiva, è costruita in un terrazzamento agricolo; ha una sua dimensione pressoche standard: 15 metri di lunghezza e 5 di larghezza. E ' coperta da un tetto a falda unica con altezza compresa tra i 3 e i 2,50 metri. Il declivio della falda procede verso la valle, un lato è cieco ed è aderente alla macera di contenimento del terreno. La struttura, unitamente alle pareti perimetrali, è di solito costituita da blocchi autoportanti in lapillo-cemento che partono da una trincea di fondazione profonda circa 60 centimetri, nella quale viene effettuato un getto di calcestruzzo. I blocchi vengono sovrapposti sfalsati, sulle aperture viene posto un tavellone. Le tramezzature sono realizzati in tavelle forate. La sequenza degli ambienti è la seguente: soggiorno-cucina, camera, bagno, camera; o, in alternativa, soggiorno-cucina, bagno, camera, camera. Più rara la combinazione con doppio bagno o l 'ulteriore suddivisione del soggiorno e la cucina. In alcuni casi si è costretti a ripiegare sulla versione mini della Casa Abusiva, cioè quella con una camera in meno. L 'ingresso avviene sul lato corto, la zona notte è servita da un corridoio cieco, ogni stanza ha una finestra dalle dimensioni canoniche (80x130 cm.), tranne il bagno che ha la finestra più stretta (di solito 60x130 cm.).
Dal punto di vista pratico, costruire La Casa Abusiva comporta alcune indispensabili operazioni preliminari:
Il successo della realizzazione de La Casa Abusiva è tutto nella velocità con la quale questa viene ultimata in tutte le sue parti funzionali. Di solito una La Casa Abusiva si ritiene conclusa quando il tetto viene dotato di regolare manto di tegole. Gli interpreti più raffinati de La Casa Abusiva riescono, nello stesso intervallo di tempo così limitato, a dotarla di rifiniture di particolare pregio: soglie ed infissi di materiali costosi, porta blindata, cornici in gesso alle bucature, pavimenti di grande pezzatura o impianti tecnologici complessi.
Tuttavia La Casa Abusiva, per abbandonare la sua genetica clandestinità, ha bisogno di ospitare stabilmente esseri umani, quindi va arredata. Per consentire l 'occupazione stabile de La Casa Abusiva, di norma, l 'arredamento viene realizzato recuperando materiale di spoglio di altre case, per questo visitando una casa abusiva non è inusuale trovarci cucine degli anni '70, letti in ferro battuto e sedie in moplen.
Sulle quali riposano, molto spesso, anziani stanchi.