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DAVID HOCKNEY – Camilla Bonuglia

DAVID HOCKNEY – Camilla Bonuglia

Autore: Camilla Bonuglia
pubblicato il 17/09/2012
nella categoria Antidizionario di Camilla Bonuglia, Parole, Senza categoria

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David Hockney, nasce il 9 luglio 1937 ed è forse il più grande pittore inglese vivente del XX secolo. Filosofo della percezione visiva aperto alle nuove tecnologie, Hockney ha registrato dal 1990 a oggi otto mila paesaggi. E ' ora in mostra al Gugghenaim di Bilbao per poi fare l 'ultima tappa a Colonia.

Il tour è iniziato alla Royal Academy di Londra dove l 'artista ha criticato l'uso che Hirst fa degli assistenti, e ha fatto stampare sulla locandina la frase: ┬½Tutti questi lavori sono stati fatti dall'artista stesso, in persona┬╗. In risposta alla provocazione di Hirst: Hirst is the First.

Si forma al Royal College of Art, dove partecipa alla collettiva Young Contemporaries, insieme a Peter Blake; la mostra annuncia l 'arrivo della British Pop Art. Ma David ha sempre rifiutato la definizione di artista pop, si definisce piuttosto un pittore ironico. Tra le maggiori influenze nello stile di David Hockney, c 'è Pablo Picasso, il giovane artista andò a vedere una sua mostra otto volte e scoprì con entusiasmo che un pittore può essere versatile e cambiare più volte stile e direzione.

Hockney è un ammiratore della poesia omoerotica di Cavafy e la usò come fonte per numerosi lavori risalenti al periodo di studio (1960). Si tratta di disegni e dipinti ad olio inspirati allo stile di Dubuffet.

 

Pittore, fotografo, designer, ha contribuito al movimento della pop art negli anni '60 per poi avvicinarsi alla fotografia sperimentando il photo-collage.

Infatti negli anni '80 le sue opere si trasformano in una serie di polaroid joiners , sistemate su una griglia, i cui soggetti spaziano dal paesaggio al ritratto allo still life.

Le sue fotografie sono scattate da diverse prospettive e in tempi differenti, ne risulta un lavoro che ha una certa affinità con il cubismo; che è poi lo scopo della ricerca dell 'artista: discutere il modo in cui le visioni umane lavorano.

La creazione dei joiners accade per caso. Hokney si accorge che negli anni '60 i fotografi usavano il grand 'angolo e lui non amava l 'effetto distorto che scaturiva dalle immagini. Mentre lavorava ad un dipinto di un soggiorno con terrazza a Los Angeles, scattò una serie di polaroid spostandosi per non deformare lo spazio; le unì, senza sapere che sarebbe diventata una composizione.

Nel 1985 viene incaricato di illustrare una serie di pagine per l 'edizione francese di Vogue. Ispirandosi al cubismo, scelse di ritrarre Celia Birtwell da differenti punti di vista, come se l 'occhio vedesse il suo viso diagonalmente.

Quello che rende Hockney particolarmente interessante è la sua capacità di adattarsi alle tecnologie senza la paura di perdere il suo stile. Lui avanza senza schivare la velocità che il tempo gli impone.