Autore: redazione
pubblicato il 16/07/2012
nella categoria Giovani Critici 2012, presS/Tcontests
Testo inedito.
L’intento che si vuole perseguire con questa breve relazione è una rilettura dell’opera Electronic Urbanism[1] dell’architetto greco Takis Zenetos (1926-1977). Interessante, in questa sede, potrebbe essere il tentativo di far emergere quelle caratteristiche che per strutture e contenuto, dimensione e specificità potrebbero rendere quest’opera affine alla forma letteraria del trattato. I ragionamenti verranno condotti, non trattando in modo preciso e puntuale le varie tesi oggetto degli studi dell’architetto, ma approfondendo quegli aspetti, metodologici e compositivi, propri del corpus di scritti di Zenetos, che possano essere considerati affini a molti altri trattati. Da questo punto di vista gli scritti dell’architetto possono divenire esempio di un tipo di approccio al problema della trasmissione scritta di idee architettoniche e della trasfomazione delle soluzioni che società diverse in tempi diversi hanno per questo stesso problema. In questo modo, ragionando cioè su principi di largo respiro, forse, si potrebbe tentare un parallelismo tra due ambiti di scrittura così differenti: da una parte la formulazione e la resa in forma scritta di principi teorici di composizione e progettazione architettonica quasi utopistica propri degli anni ’60 – ’70 del Novecento, e dall’altra la disciplina vera e propria del trattato in quanto tale. Il corpus di scritti ora conosciuto come Electronic Urbanism, fu pubblicato per la prima volta nel 1962, e trovò una sua definitiva forma nel 1974, in alcuni fascicoli contenuti all’interno della rivista Architecture in Greece.[2] L’idea compositiva fondante di tutto lo scritto, e quindi della teoria di Takis Zenetos, è la creazione di un sistema costruito di livelli, sede di diverse funzioni urbane soprattutto residenziali, sospesi su di una natura libera e protetta, in cui tecnologie della comunicazione consentono connessioni ad ampio raggio tra persone e gruppi sociali.
Di seguito vengono elencate alcune parole chiave che possono essere particolarmente significative nella definizione dell’oggetto trattato: lingua, argomento, estensione, metodo, discussione, critica, manualistica, riflessione, frammentaria (forma). Dalla lettura di queste definizioni è possibile affermare che l’arch. Takis Zenetos potrebbe aver redatto uno scritto che, sebbene non presenti tutte le caratteristiche della forma letteraria del trattato, ne presenta in ogni caso un discreto numero. Innanzitutto, l’autore sceglie una lingua che sarà mantenuta per tutto il testo, anzi per tutti i testi, trattandosi di scritti diversi poi successivamente riuniti, che è il Greco. Solo successivamente la lingua originale verrà affiancata dalla traduzione in Inglese. Arricchita di neologismi e termini stranieri il Greco è, per l’autore, uno strumento adatto per la diramazione delle sue idee. Importante è notare la presenza nei suoi scritti di termini inventati dall’autore stesso per delineare una specifica situazione o un dato fatto. Nella maggior parte dei casi queste parole sono combinazioni di termini esistenti, che acquistano un diverso significato se inseriti in un determinato contesto o grazie al loro accostamento.[3] In tutta l’opera scritta di Zenetos vi è poi, unitarietà di tema. L’argomento cioè è sempre l’Architettura e il modo più corretto di pensarla e realizzarla. Electronic Urbanism è quindi sostanzialmente un grande libro di Architettura in cui diversi sotto-temi si avvicendano e vengono affrontati singolarmente; a questo proposito bisogna puntualizzare che Zenetos, nella sua scrittura, procede a un’analisi dal generale al particolare che va dalla grande scala fino all’arredo, secondo un preciso schema metodologico, e questa scansione di temi è rispecchiata anche dalla scansione temporale secondo la quale avvengono le pubblicazioni dei singoli articoli/capitoli.[4] Se poi si volesse prendere in considerazione anche l’estensione dello scritto, allora il nostro oggetto di studio avrebbe sicuramente una caratteristica comune in più ai trattati propriamente detti. Egli, poi, dedica alla discussione particolare importanza. Discussione,[5] non intesa come fase preparatoria e necessaria alla redazione di un documento ma nel senso più intuitivo del termine e la fa diventare uno dei fini ultimi della sua Architettura. Quest’ultima ha, tra i suoi molteplici compiti, anche quello di mettere l’uomo in grado di poter comunicare più liberamente, una volta liberatosi di una serie di doveri e meccanismi, connaturati con la vita nelle città sue contemporanee, che lo limitano nella sua capacità di espressione culturale, sociale[6] Possiamo senz’altro affermare, poi, che Electronic Urbanism e tutta l’opera di Zenetos siano opere di critica, la quale, qui, assume il significato di ragionamento in funzione di una soluzione, che di volta in volta, può (o deve) essere trovata a uno specifico problema, non solo di tipo architettonico, ma anche socio-economico.[7] In questo paragrafo possiamo far rientrare anche il commento riguardo alla parola chiave riflessione. Zenetos trova soluzioni a problemi che scaturiscono da una profonda riflessione sulle caratteristica della città degli anni ’50 ’60 e solo grazie a questo esercizio mentale può farne una materia di studio. Per quanto riguarda la manualistica, possiamo dire che anche a questo proposito l’opera di Zenetos può essere significativa: egli infatti nei suoi scritti non si limita a proporre idee o a formulare teorie astratte su grandi temi di interesse collettivo, ma per ogni progetto egli fornisce anche dettagliati schemi progettuali, se non addirittura costruttivi. Un altro esempio può essere fatto portando l’opera costruita dell’architetto, che porta però in se la cura con cui egli stesso si occupa di dettagli tecnici e del modo in cui queste conoscenze devono essere trasmesse alle maestranze e alla committenza. Come già anticipato nei primi paragrafi a partire dai primi anni del Novecento, viene progressivamente a perdersi l’uso del trattato in favore di altre forme letterarie più frammentarie, ma che forniscono maggiore agilità di lettura, e di divulgazione, minor costo e molteplici vantaggi rispetto al trattato tradizionale. Sempre maggiore importanza vengono ad avere quindi gli scritti pubblicati sulle riviste, più o meno specializzate, sotto forma di articoli. Questo è il caso di Electronic Urbanism. L’intero scritto non ha una materialità unitaria, ne, probabilmente, una conclusione certa,essendo l’autore deceduto molto giovane[8] e in piena attività, ma nella sua incompiutezza tratta gli argomenti con puntualità e con metodo, secondo quanto descritto in precedenza. Si può quindi affermare che per quanto riguarda alcuni aspetti, sia organizzativi, sia concettuali, quali ad esempio il tema dell’implementazione dell’opera stessa nel tempo, la resa in forma sintetica di concetti, il costante affiancamento al testo di grafici, bozzetti e apparati iconografici, l’opera Electronic Urbanism presenti alcune caratteristiche comuni con la forma letteraria del trattato e che ne mantenga gli scopi principali.
Note:
[1]Non esiste un vero e proprio testo intitolato Electronic Urbanism, ma più propriamente un corpus di scritti pubblicati separatamente l’ uno dall’altro su diversi numeri della rivista Architecture in Greece.
[2]I vari articoli in cui vengono riassunti i principi base della teoria di Zenetos sono: Takis Zenetos, City Planning and Electronics,«Architecture in Greece», III, 1969, pp.114-125. Takis Zenetos, City Planning and Electronics parallel structures (continued),«Architecture in Greece», IV, 1970, pp.59-60. TAKIS ZENETOS, Town Planning and Electronics,«Architecture in Greece», VII, 1973, pp.112-118. Takis Zenetos, Town Planning and Electronics,«Architecture in Greece», VIII, 1974, pp.122-135.
[3]Un esempio è il concetto di Urbanistica Flessibile che nell’opera di Zenetos travalica i significati singoli delle due parole, ma ne assume un altro, ben più ampio, che non è solo espressione di un tipo particolare di studio della città, ma di un complesso modo di pensare e di approcciarsi ad uno specifico problema, un vero e proprio percorso logico.
[4]Questo particolare parallelismo tra la scansione temporale delle pubblicazioni e la scansione concettuale degli argomenti trattati deriva anche dal fatto che ogni singolo articolo è a sua volta un riassunto delle tematiche studiate da Zenetos durante un dato periodo di tempo.
[5]┬½The city is the most perfect creation of man’s effort to better his life through a system of social interrelations. Production is directly related to other social activities so long as its scale and procedures correspond to the human scale (ÔǪ) The city will then become again an environment for direct human contacts and creative mental and cultural activities (…)┬╗. Takis Zenetos, City Planning and Electronics parallel structures (continued),┬½Architecture in Greece┬╗, III, 1969, pp.115-116.
[6]┬½ Men will be able to work at home, or in special public spaces (ÔǪ) the various centres of tele-work and tele-services would be equipped with advanced means of tele-contact (ÔǪ) they would offer variety and flexibility of employment (…)┬╗. Takis Zenetos, City Planning and Electronics parallel structures (continued),┬½Architecture in Greece┬╗, III, 1969, p. 116.
[7]┬½ The completion of automation and the application of cybernetics to these services will permit their tele-management, eliminating the need to travel daily to and from the working place or to central consumer services(…)┬╗.Takis Zenetos, City Planning and Electronics, in ┬½Architecture in Greece┬╗, III, 1969, p. 115.(…)┬╗.
[8]Takis Zenetos nasce ad Atene nel 1926 e vi muore, suicida, nel 1977. Per maggiori informazioni bibliografiche vedasi: savas Condaratos, Wilfried Wang et alii, Greece, 20th o century architecture, Prestel, munich- London-NewYork, 1999. Dimitris Papalexopoulos, Eleni Kalafati, Takis Zenetos. Visioni digitali, architetture costruite, Edilstampa, Roma, 2006.
Edoardo Riva
DATI PERSONALI:
Nome: Edoardo
Cognome: Riva
Data e luogo di nascita: 08-05-1982 Torino
Professione: Architetto